Maggio, martedì, ore 12.44

...ma in fondo non c'era nessuno. Perchè nessuno era te. La tua assenza rendeva vana la presenza del restante universo...

E' stato allora che ho cominciato a scriverti. Un foglio dietro l'altro, lunghe lettere senza un vero inizio o fine, mai recapitate, solo parole vomitate dalla mia inquietudine che non sapeva placarsi.

Scrivevo a me stessa, in realtà, forse solo per cullarmi come si fa con una bambina smarrita.

("Contromano", Casa Editrice Acquaviva)