Domenica, divano e plaid, ore 21.30

Una cosa vorrei che la sapessi, però.

Trattengo tra le mani i cocci di quello che siamo brevemente stati, ma più di qualunque brandello, con cristallina precisione restano ricorrenti nei miei pensieri la fine e l'inizio di tutto.

("Contromano", Casa Editrice Acquaviva)

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Marzo, lunedì mattina. Pausa caffè.

Da quel giorno ci addormentiamo insieme, la sera.

Lo sapevi? Lo senti da là? Io sento le tue braccia, quando spengo la luce.

Lasciami andare, ti imploro. Non lasciarmi andare mai.

("Contromano", Casa Editrice Acquaviva)

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Maggio, martedì, ore 12.44

...ma in fondo non c'era nessuno. Perchè nessuno era te. La tua assenza rendeva vana la presenza del restante universo...

E' stato allora che ho cominciato a scriverti. Un foglio dietro l'altro, lunghe lettere senza un vero inizio o fine, mai recapitate, solo parole vomitate dalla mia inquietudine che non sapeva placarsi.

Scrivevo a me stessa, in realtà, forse solo per cullarmi come si fa con una bambina smarrita.

("Contromano", Casa Editrice Acquaviva)